Isola di Dino

L’Isola di Dino
una delle antiche Itacesi, è sostanzialmente l’unica isola della Calabria, tenuto conto che quella di Cirella, a circa venti miglia, è poco più che un enorme scoglio.

Emerge sul litorale nel Golfo di Policastro, poco più a Sud di fronte a Praia a Mare (CS), a breve distanza dalla costa, di fronte a Capo Arena e alla Torre di Fiuzzi. Un tempo, un istmo la collegava alla terraferma, ma i fenomeni di erosione, cui tutta la zona è soggetta, lo hanno fatto scomparire.

L’isola ha una superficie di circa cinquanta ettari ed è costituita da calcari dolomitici. La sua forma è assimilabile ad un ellissoide con l’asse maggiore lungo circa 1 km, disposto in direzione Est-Ovest; l’asse minore misura circa 500 metri. La parte centrale dell’isola è occupata da un pianoro d’altezza variabile tra i 75 e i 100 metri. Il dorso scende poi lentamente verso ponente fino ad una quota di metri 73 sul Frontone. Su cui sorge una cinquecentesca torre di avvistamento.

I versanti esposti a Nord ed a Sud si presentano con diversa morfologia. Il versante a Nord è costituito per quasi tutta la sua lunghezza da una falesia verticale, che scende a picco nel mare con un’altezza di circa 70 metri, fino ad interrompersi a pochi metri dal mare con una scogliera molto aspra. Il versante a Sud presenta un profilo meno aspro: degrada dolcemente verso il mare terminando con un’ampia scogliera; è quasi completamente ricoperta di macchia mediterranea e nella parte meridionale c’è anche una bella lecceta, che probabilmente in origine ricopriva l’isola.

Da vedere

Grotta delle Sardine: Così chiamata per la copiosa presenza di sarde lì pescate un tempo con una particolare rete detta il "cianciorro" ("giangiuorro" o "giangiuorr'" in dialetto).
Grotta Azzurra: la più grande tra tutte e la più conosciuta. Lunga circa 70 metri, i suoi fondali raggiungono una profondità massima di 12 metri. La sua altezza varia per via della levigazione della roccia stessa. La parte interna ad Est  è leggermente in penombra e la luce che penetra all’interno della grotta le fa assumere un colore azzurro particolare. 
Grotta del Leone
: posta a Sud Est si volge verso la spiaggia. La sua cavità è irregolare dal fondale molto basso (circa 5 metri). Prende il nome da una roccia posta in fondo alla grotta che sembra somigliare ad un leone disteso con la testa sollevata. 
Grotta del Monaco: si presenta di modeste dimensioni e prende il nome dal fatto che sulle rocce è possibile intravedere la figura di un monaco in preghiera e diventa molto suggestiva quando i raggi del sole la illuminano da ponente.
Grotta del Frontrone: rivolta al largo, alla punta occidentale  detta Frontone, su una banchina di grossi massi c’è un’ampia entrata della Grotta che si affaccia a mare guardando Punta Scalea.
E' costituita a sinistra da un antro di ridotte dimensioni con pareti levigate dal flusso e riflusso delle acque; a destra si trovano colonne calcaree. Aattraverso un’apertura piuttosto ristretta (bisogna essere forniti di una lampada ben luminosa) si entra in un primo ambiente a cupola irregolare le cui pareti sono lisce, levigate e ricche di formazioni stalagmitiche e continua ora restringendosi ora allargandosi in grandi caverne in cui le stalattiti e le stalagmiti hanno creato arabeschi veramente eccezionali.
Grotta delle Cascate: si presenta come una grande frattura inclinata nella parete rocciosa, lunga 60 metri. Ci si può addentrare con kayak o a nuoto per circa una ventina di metri. Le acque sono limpidissime e lasciano vedere sul fondo le rocce levigate e arrotondate ricoperte da un leggero strato di muschio. Si prosegue poi a piedi e nel fondo della grotta si possono ammirare le rocce levigate dall’acqua.  E' ricca di piccole e bianche stalattiti. 
Grotta Gargiulo: a 18 mt di profondità è certamente la meta subacquea più nota ed importante dell’intero tratto della costa calabrese, consigliata soltanto a subacquei molto esperti. Vi si trovano rocce di colore chiaro e segni di un antico fiume sotterraneo, imponenti stalattiti alte anche 8 mt di almeno 10.000 anni e lunghe oltre 4 metri, due campane d’aria con specchi d’acqua cristallini ed un ambiente da togliere il fiato. E nel tragitto si incontra la fauna tipica delle grotte ed esemplari di Cicala grande di mare (Scyllarides Latus) specie rara protetta.
Ci sono due bolle d’aria che il Gargiulo indica come “laghetti”. La prima si trova a circa 95 metri e la seconda al termine del percorso. Per raggiungere la seconda è necessario entrare in un cunicolo molto stretto da percorrere lentamente. Un labirinto non facile da visitare con l’insidia della fanghiglia sollevata che offusca la visibilità.